Denise Lewis: “I progressi delle mamme nello sport d’élite sono sorprendenti, ma li ho trovati davvero stimolanti”

02 Luglio 2024 2129
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Gli olimpionici sono spesso percepiti come sovrumani, ma Denise Lewis ci ricorda le loro vulnerabilità. Unendosi alla nostra chiamata un po' in ritardo, si tuffa immediatamente nella discussione delle sfide di salute mentale che gli atleti devono affrontare, in particolare dopo il pensionamento.

Denise, ex eptatleta e medaglia d'oro olimpica, ora dedica tempo a sostenere gli atleti appena in pensione, consapevoli dei rischi per la salute mentale durante questo periodo di transizione. Riflette sul suo ruolo con la squadra olimpica della BBC, dove spesso consiglia gli atleti sul benessere mentale, in netto contrasto con la sua esperienza negli anni '90 e '00, quando la trasparenza emotiva era rara nello sport.

Un momento cruciale per la salute mentale nello sport è stata la decisione di Simone Biles di ritirarsi dalle Olimpiadi di Tokyo. Denise vede questo come un passo significativo verso gli atleti che esprimono apertamente le loro esigenze di salute mentale, un cambiamento rinfrescante rispetto ai giorni della sua carriera.

Il viaggio di Denise è fatto di resistenza e resilienza. Dopo le Olimpiadi di Sydney del 2000, ha dovuto affrontare un grave infortunio al piede e, subito dopo, le sfide della maternità. Con il suo sistema di supporto composto principalmente da sua madre e da alcuni membri del personale del servizio sanitario nazionale, è tornata al massimo delle prestazioni.

Ritornare alle competizioni 15 mesi dopo il parto è stato scoraggiante. Gareggiando ai Campionati del mondo di Parigi, si sentiva nervosa e insicura, in netto contrasto con i festeggiamenti visti oggi quando le madri tornano agli sport di alto livello.

Elaborare queste esperienze è stato un viaggio graduale per Denise. Negli ultimi anni, le discussioni sulle madri nello sport hanno suscitato emozioni, costringendola a riflettere su un momento in cui il sostegno era minimo. Tuttavia, riconosce i progressi, con una migliore guida alla gravidanza e sistemi di supporto in evoluzione per le atlete.

L’esperienza e il sostegno di Denise sono inestimabili. Vede ogni generazione spingersi oltre i confini, migliorando le condizioni per quella successiva. Il suo primo libro di auto-aiuto, "Adaptability", che sarà pubblicato a marzo, racchiude il suo viaggio e il desiderio di aiutare gli altri.

Trovando un equilibrio tra maternità e carriera, Denise sottolinea l’importanza della cura di sé, compreso uno stile di vita sano, la cura del microbioma e l’autodifesa. Comunicare il suo desiderio di continuare a lavorare dopo la gravidanza a 46 anni è stato fondamentale, assicurandole di rimanere attiva nella sua carriera.

Orientarsi tra le diverse esigenze dei suoi figli nelle varie fasi è una sfida. Denise nota il cambiamento generazionale nella percezione della gerarchia, con i bambini moderni che si aspettano rispetto reciproco.

Riflettendo sulla sua gravidanza a 46 anni, si sentiva fisicamente simile a quando aveva avuto il suo primo figlio. Anche se questo potrebbe non essere in sintonia con tutti, sottolinea l’idea che gli olimpionici, sebbene spesso visti come sovrumani, affrontano le stesse sfide della vita di tutti gli altri.


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