La Prediabete è Sopradiagnosticata? Gli Esperti si Esprimono

29 Maggio 2024 2069
Share Tweet

La diagnosi di prediabete è oggetto di dibattito per la potenziale causa di stress eccessivo negli individui a basso rischio e per il suo ruolo cruciale nell'intervento precoce per prevenire gravi problemi di salute in coloro che sono ad alto rischio.

Il prediabete è una diagnosi volta a prevenire il diabete identificando coloro che sono ad alto rischio, ma rimane controversa. Mentre alcuni sostengono che porta a stress e costi non necessari per gli individui a basso rischio, altri ritengono che sia una opportunità vitale per l'intervento precoce negli individui che mostrano segni di sindrome metabolica.

Il prediabete, una diagnosi volta a identificare gli individui ad alto rischio e prevenire la progressione verso il diabete, è stato un argomento di dibattito continuo. Gli esperti continuano a non essere d'accordo sui suoi criteri di screening, interpretazione e implicazioni.

Un epidemiologo e ricercatore nel campo dei servizi sanitari sostiene che il prediabete è sovradiagnosticato. Una diagnosi di prediabete per pazienti come lei che hanno un basso rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 può causare più danni che benefici. Essi possono sperimentare un disagio eccessivo, sottoporsi a consultazioni e test non necessari e sostenere costi sanitari aggiuntivi.

Potrebbe essere insinuato, erroneamente, che il prediabete si svilupperà inevitabilmente in diabete. In ultima analisi, ritiene l'autrice, i clinici dovrebbero concentrarsi sull'identificazione e il trattamento dei pazienti ad alto rischio o con il diabete: "Spegniamo gli incendi, non alimentiamo le fiamme".

All'opposto, un medico di famiglia sostiene che una diagnosi di prediabete "rappresenta una fase cruciale per l'intervento nell'assistenza primaria". Il prediabete può segnalare che un individuo ha la sindrome metabolica, che aumenta il rischio di mortalità per tutte le cause, malattie cardiovascolari, rischi di cancri comuni e disturbi neurocognitivi. Per fornire una valutazione sanitaria completa e per evitare di causare ansia ai pazienti, i medici non dovrebbero fare eccessivo affidamento su un singolo biomarcatore.

Presenta tre casi studio ipotetici per illustrare le complessità della diagnosi e della gestione del prediabete. Conclude: "Riconoscendo i primi segni e adottando una visione olistica della salute del paziente, i medici di famiglia svolgono un ruolo fondamentale nel prevenire i rischi a lungo termine associati al prediabete e alla sindrome metabolica, e in definitiva nel migliorare gli esiti dei pazienti e la qualità della vita".

Ora sappiamo che il diabete di tipo 2 è una malattia prevenibile. Esiste disaccordo su chi sia più a rischio e chi sarebbe un buon candidato per gli interventi preventivi. Bilanciare i potenziali danni della sovradiagnosi del prediabete con le opportunità di intervento precoce per prevenire la progressione è complesso. Nelle discussioni contano la consulenza centrata sul paziente e le preferenze del paziente.

Riferimenti:

"Il prediabete è sovradiagnosticato? Sì: l'esperienza di un'epidemiologa paziente" di Rani Marx, PhD, MPH, 28 Maggio 2024, Annals of Family Medicine. DOI: 10.1370/afm.3093

"Il prediabete è sovradiagnosticato? No: la prospettiva di un clinico" di Jonathan G. Gabison, MD 28 Maggio 2024, Annals of Family Medicine. DOI: 10.1370/afm.3101


ARTICOLI CORRELATI