Webb Telescope svela le meraviglie nascoste della Nebulosa del Granchio
Il James Webb Space Telescope, un progetto della NASA, ha osservato la Nebulosa del Granchio nel tentativo di saperne di più sulle origini dei resti della supernova. Webb dispone di due strumenti chiave, NIRCam (Near-Infrared Camera) e MIRI (Mid-Infrared Instrument), che hanno fornito nuovi dettagli nello spettro della luce infrarossa. Crediti: NASA, ESA, CSA, STScI, Tea Temim (Università di Princeton)
L'immagine recentemente rilasciata della Nebulosa del Granchio, un oggetto situato a 6.500 anni luce di distanza, è stata catturata dal telescopio spaziale James Webb. Nonostante il fatto che altri osservatori, incluso il telescopio spaziale Hubble, abbiano studiato approfonditamente questa stella esplosa, la sensibilità e la risoluzione degli infrarossi di Webb hanno ulteriormente rivelato la struttura e le origini di questa scena astrale.
La fotocamera nel vicino infrarosso (NIRCam) e lo strumento nel medio infrarosso (MIRI) di Webb hanno permesso allo scienziato di identificare i materiali espulsi dall’esplosione che ha formato la Nebulosa del Granchio. L'immagine mostra vari componenti del resto della supernova come lo zolfo doppiamente ionizzato (rosso-arancione), il ferro ionizzato (blu), la polvere (giallo-bianco e verde) e l'emissione di sincrotrone (bianco). I colori in questa immagine rappresentano diversi filtri della NIRCam e del MIRI di Webb: blu (F162M), azzurro (F480M), ciano (F560W), verde (F1130W), arancione (F1800W) e rosso (F2100W).
Questa immagine catturata dal telescopio Hubble fornisce lo sguardo più intricato mai visto sull'intera Nebulosa del Granchio, una delle entità più rinomate e ben studiate nel campo dell'astronomia. Crediti: NASA, ESA e Allison Loll/Jeff Hester (Arizona State University). Ringraziamenti: Davide De Martin (ESA/Hubble)
La Nebulosa del Granchio, identificata anche come Messier 1 (M1) e NGC 1952, è un resto di supernova nella costellazione del Toro. Si formò nel 1054 d.C. quando si verificò l'esplosione di una supernova, così luminosa da poter essere vista di giorno per molte settimane.
La Nebulosa del Granchio ospita una pulsar, una stella di neutroni altamente magnetizzata che emette radiazioni di varia intensità e ruota circa trenta volte al secondo. La pulsar ha un diametro compreso tra 28 e 30 chilometri.
La Nebulosa del Granchio si trova a circa 6.500 anni luce dalla Terra e ha un diametro di quasi 10 anni luce. Comprende una rete di filamenti di gas e polvere che è intensificata e illuminata dalla potente radiazione elettromagnetica della pulsar, rendendola un interessante oggetto di studio attraverso varie lunghezze d’onda della luce.
L’importanza della Nebulosa del Granchio in astronomia è molteplice. È fondamentale per studiare i resti delle supernovae, le proprietà delle stelle di neutroni e la dinamica delle nebulose del vento pulsar. A causa della sua relativa vicinanza e delle sue caratteristiche distintive, è uno degli oggetti più studiati nei cieli notturni.
Il più potente osservatorio scientifico a infrarossi inviato nello spazio, il telescopio spaziale James Webb della NASA, succede al telescopio spaziale Hubble. Da un’orbita a quasi un milione di miglia dalla Terra, Webb osserva alcuni degli oggetti più distanti dell’universo. Crediti: NASA
Il JWST, l'Agenzia spaziale europea (ESA) e l'Agenzia spaziale canadese (CSA) hanno tutti dato un contributo importante alla creazione del James Webb Space Telescope (JWST). È il telescopio spaziale più innovativo mai costruito ed è stato lanciato il 25 dicembre 2021, fungendo da successore scientifico del telescopio spaziale Hubble.
JWST è dotato di un grande specchio primario di 6,5 metri ed è specializzato nell'osservazione nello spettro infrarosso. Ciò consente a JWST di vedere attraverso le nubi di polvere e gas cosmiche e di osservare fenomeni che altri telescopi potrebbero perdere. Studia principalmente la formazione di stelle e galassie, le atmosfere degli esopianeti e le origini dell'universo.
I quattro strumenti principali in JWST sono NIRCam, NIRSpec, MIRI e FGS/NIRISS. Questi consentono un’ampia gamma di indagini scientifiche, dallo studio in dettaglio del nostro sistema solare alla rilevazione delle prime galassie formatesi dopo il Big Bang.
JWST si trova nel secondo punto di Lagrange (L2), a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Beneficia di un ambiente stabile e di un'interferenza minima da parte della luce e del calore della Terra e della Luna. Si prevede che il telescopio durerà 10 anni o più in questa posizione, rendendolo ideale per il suo obiettivo a lungo termine.
JWST rappresenta un progresso fenomenale nella nostra capacità di esplorare il cosmo e si prevede che rimodellerà la nostra comprensione dell’universo e il nostro posto al suo interno.