I pidocchi si sono attaccati agli esseri umani per raggiungere le Americhe almeno due volte.
I pidocchi infestano gli esseri umani da quando la nostra specie esiste, e i geni di questi insetti registrano la storia dei viaggi globali dei loro ospiti, secondo uno studio.
Il DNA dei pidocchi suggerisce che gli ospiti dello scalpo siano arrivati nel Nuovo Mondo almeno due volte: una volta dall'Asia molti millenni fa e di nuovo molto più di recente attraverso i colonizzatori europei, secondo quanto riportato dai ricercatori l'8 novembre su PLOS ONE.
I pidocchi della testa (Pediculus humanus capitis) non possono saltare o volare. Possono diffondersi solo strisciando, e quindi sono strettamente legati agli spostamenti dei loro ospiti umani, afferma Marina Ascunce, una genetista evolutiva presso il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti a Gainesville, in Florida.
Ascunce e i suoi colleghi hanno analizzato il DNA estratto da 274 pidocchi della testa trovati su persone provenienti da 25 località in tutto il mondo, confrontando le differenze tra 15 piccole sezioni del libro di istruzioni genetico dei pidocchi. I pidocchi sono stati raggruppati geneticamente in due gruppi: uno presente in Europa e Nord America, e l'altro in Asia e America Centrale, hanno scoperto i ricercatori.
Il legame dell'America Centrale con le popolazioni asiatiche, suggeriscono i ricercatori, è il risultato del passaggio di esseri umani su un ponte di terra verso le Americhe molti migliaia di anni fa (SN: 7/22/20). L'altro gruppo di pidocchi presente nelle Americhe riflette la colonizzazione più recente della regione da parte degli europei.
Agendo come narratori, i pidocchi potrebbero non essere "tuttociòche di male", afferma Ascunce. "Possono aiutarci a vedere anche la nostra storia".
La forte separazione genetica tra pidocchi europei e asiatici è stata una sorpresa per Ascunce ei suoi colleghi. Studiare geni di pidocchi meno evoluti rispetto a quanto studiato questa volta in futuri ricerche potrebbe aiutare i ricercatori a capire come si sia formato quel divario genetico e potrebbe fornire indicazioni su eventi più antichi nella preistoria umana e sui cambiamenti evolutivi che vi sono stati spinti, afferma.
In generale, lo studio dell'evoluzione dei pidocchi potrebbe fornire una prospettiva "accelerata" sull'evoluzione degli esseri umani e degli altri ospiti, poiché i parassiti ematofagi hanno tempi di generazione e tassi di mutazione più rapidi, afferma il biologo evoluzionista Andrew Sweet, che non è stato coinvolto nella nuova ricerca.
"Potresti riuscire a vedere i modelli [evolutivi] che emergono dai parassiti prima di vederli negli ospiti", afferma Sweet, dell'Università di Arkansas State a Jonesboro.
Utilizzare l'approccio del team con altri parassiti, affermano Ascunce e i suoi colleghi, potrebbe anche fornire ai ricercatori ulteriori informazioni sulla storia evolutiva di altre specie ospiti attualmente poco comprese.
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