Batteri in grado di causare malattie negli esseri umani potrebbero sopravvivere su Marte.

03 Febbraio 2024 1643
Share Tweet

Gli scienziati avvertono che i batteri portati su Marte sui corpi umani potrebbero potenzialmente sopravvivere e prosperare nelle dure condizioni del Pianeta Rosso. Recenti esperimenti hanno evidenziato quattro comuni microrganismi che causano malattie in un ambiente simile a quello di Marte, caratterizzato da mancanza di acqua, scarsa pressione atmosferica, radiazioni ultraviolette letali e sali nocivi. Sorprendentemente, i batteri sono rimasti vivi e in alcuni casi sono addirittura cresciuti nelle sabbie marziane simulate, secondo i risultati pubblicati sulla rivista Astrobiology di gennaio.

Queste scoperte potrebbero avere un impatto sulle considerazioni sulla salute degli astronauti e sugli sforzi necessari per evitare di contaminare altri pianeti. Samantha Waters, microbiologa della Mercer University, che non ha partecipato allo studio, ha affermato che i batteri sono organismi estremamente resistenti che sono riusciti a sopravvivere sulla Terra per miliardi di anni.

In passato, gli scienziati si sono concentrati prevalentemente sulla sopravvivenza degli organismi estremofili su Marte, organismi che popolano aree della Terra esposte ad alti livelli di radiazioni, sale, cambiamenti di temperatura o secchezza. Tuttavia, nel 2020, gli scienziati hanno scoperto che diverse specie batteriche che vivono sul o all’interno del corpo umano potrebbero crescere in un ambiente simile alle povere condizioni di nutrienti presenti nei meteoriti.

Questa intrigante scoperta ha spinto gli stessi scienziati, insieme al microbiologo Tommaso Zaccaria, a testare come se la caverebbero questi microrganismi nel duro ambiente marziano. Hanno esposto colonie di Burkholderia cepacia, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Serratia marcescens, tutti batteri umani solitamente innocui che possono diventare patogeni se stressati, a condizioni marziane simulate.

Zaccaria, del Centro aerospaziale tedesco, ha ammesso che inizialmente si supponeva che la regolite, o suolo marziano, avrebbe limitato la crescita cellulare a causa della sua tossicità, ma è rimasto sorpreso quando i batteri hanno mostrato esattamente il comportamento opposto. In particolare, P. aeruginosa è riuscita a crescere costantemente fino a 21 giorni.

Il team sta attualmente lavorando per comprendere i meccanismi di sopravvivenza di questi batteri. Si sospetta che potrebbero aver scoperto piccole sacche protette nella regolite con acqua e sostanze nutritive sufficienti per la loro sopravvivenza, suggerisce Zaccaria. Il team intende anche studiare come il sistema immunitario umano, noto per soffrire di stress e disregolazione durante i voli spaziali, reagisce a tali batteri.

I risultati sottolineano l’importanza che le missioni umane su Marte siano ben equipaggiate con un’ampia gamma di antibiotici per combattere i batteri patogeni che potrebbero sopravvivere ed eventualmente mutare su Marte e quindi reinfettare gli esseri umani. Inoltre, Zaccaria raccomanda di riservare regioni specifiche su Marte simili ai parchi nazionali, dove solo i veicoli robotici potrebbero avventurarsi per evitare di contaminare Marte con batteri umani.

Nonostante i potenziali pericoli, Waters è ottimista sul fatto che l’ingegno umano troverà soluzioni adeguate a questi problemi e che ciò non dovrebbe impedirci di esplorare oltre il nostro pianeta. È fiduciosa che gli sforzi diligenti culmineranno in nuove entusiasmanti scoperte e traguardi storici.


ARTICOLI CORRELATI