Una scossa di terremoto su Marte ha dimostrato che la sua crosta è più spessa di quella della Terra.

27 Maggio 2023 1421
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Gli scienziati planetari ora sanno quanto è spessa la crosta marziana, grazie al Marsquake più forte mai osservato.

In media, la crosta ha uno spessore tra 42 e 56 chilometri, riportano i ricercatori in un articolo che apparirà su Geophysical Research Letters. Questo è circa il 70 percento più spesso rispetto alla media della crosta continentale della Terra.

La misurazione è stata basata sui dati del lander InSight della NASA, un sismometro stazionario che ha registrato onde che si riversavano nell'interno di Marte per quattro anni terrestri. Lo scorso maggio, l'intero pianeta è stato scosso da un terremoto di magnitudo 4,7 che è durato più di sei ore. "Siamo stati davvero fortunati ad avere questo terremoto", afferma il sismologo Doyeon Kim dell'ETH Zurigo.

InSight ha registrato onde sismiche dal terremoto che hanno circolato Marte fino a tre volte. Ciò ha permesso a Kim e colleghi di dedurre lo spessore della crosta sull'intero pianeta.

Non solo la crosta è più spessa rispetto a quella della Terra e della Luna, ma è anche variabile in tutta la superficie di Marte, ha scoperto il team. E questo potrebbe spiegare una nota differenza di elevazione nord-sud su Marte.

I dati topologici e gravitazionali provenienti da orbiter di Marte hanno mostrato che l'emisfero nord del pianeta è sostanzialmente più basso di quello meridionale. I ricercatori avevano sospettato che la densità potesse giocare un ruolo: forse le rocce che compongono il nord di Marte hanno una densità diversa rispetto a quelle del sud di Marte.

Ma il team ha scoperto che la crosta è più sottile nell'emisfero nord, quindi le rocce in entrambi gli emisferi probabilmente hanno le stesse densità medie. Questa scoperta aiuta gli scienziati a restringere le spiegazioni per la differenza che esiste in primo luogo.

Conoscendo la profondità della crosta, il team ha anche calcolato che gran parte del calore interno di Marte probabilmente ha origine nella crosta. La maggior parte di questo calore proviene da elementi radioattivi come il potassio, l'uranio e il torio. Circa il 50-70 percento di questi elementi si trova probabilmente nella crosta anziché nel mantello sottostante, suggeriscono le simulazioni al computer. Ciò supporta l'idea che alcune parti di Marte abbiano ancora attività vulcanica, contrariamente a una credenza radicata che il Pianeta Rosso sia morto.

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