Utilizzando il prodotto 'waste' derivante da recenti ricerche della NASA, gli scienziati creano nanomateriali trasformativi.
20 dicembre 2023
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dell'Università di Sussex
Ricercatori dell'Università di Sussex hanno scoperto il potenziale di trasformazione dei nanomateriali marziani, aprendo potenzialmente la porta a un'abitabilità sostenibile sul pianeta rosso.
Utilizzando risorse e tecniche attualmente utilizzate sulla Stazione Spaziale Internazionale e dalla NASA, il dottor Conor Boland, lettore in Fisica dei Materiali presso l'Università di Sussex, ha guidato un gruppo di ricerca che ha indagato il potenziale dei nanomateriali - componenti incredibilmente piccoli migliaia di volte più piccoli di un capello umano - per la produzione di energia pulita e materiali da costruzione su Marte.
Sfruttando ciò che NASA considerava un sottoprodotto e utilizzando solo metodi di produzione sostenibili, tra cui chimica a base d'acqua e processi a basso consumo energetico, i ricercatori hanno identificato con successo le proprietà elettriche dei nanomateriali di gesso, aprendo la strada alla produzione potenziale di energia pulita e tecnologia sostenibile su Marte.
La ricerca è pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials
Il dottor Conor Boland ha detto: "Questo studio dimostra che il potenziale dei nanomateriali è letteralmente fuori da questo mondo. Il nostro studio si basa sulla recente ricerca condotta dalla NASA e prende ciò che era considerato rifiuto, essenzialmente massi, e lo trasforma in nanomateriali trasformatori per una serie di applicazioni, dalla creazione di carburante pulito all'idrogeno allo sviluppo di un dispositivo elettronico simile a un transistor all'integrazione di tessuti per aumentarne la robustezza.
"Ciò apre possibilità per la tecnologia e l'edilizia sostenibile su Marte, ma evidenzia anche il potenziale più ampio per progressi ecologici qui sulla Terra."
Per fare questa scoperta, i ricercatori hanno utilizzato il metodo innovativo della NASA per estrarre l'acqua dal gesso marziano, che è deidratato dall'agenzia per ottenere acqua per il consumo umano. Questo produce un sottoprodotto chiamato anidrite, considerato materiale di scarto dalla NASA, ma ora dimostrato di avere un enorme valore.
I ricercatori di Sussex hanno trasformato l'anidrite in nanofasce - essenzialmente materiali a forma di tagliatelle - dimostrando il loro potenziale per fornire energia pulita e elettronica sostenibile. Inoltre, ad ogni passo del loro processo, l'acqua poteva essere continuamente raccolta e riciclata.
Il dottor Boland ha aggiunto: "Siamo ottimisti sulla fattibilità di questo processo su Marte, poiché richiede solo materiali naturalmente presenti: tutto ciò che abbiamo usato potrebbe, in teoria, essere replicato sul pianeta rosso. Argomentabilmente, questo è l'obiettivo più importante per rendere la colonia marziana sostenibile fin dall'inizio."
Anche se la produzione di elettronica su larga scala potrebbe non essere praticabile su Marte a causa della mancanza di stanze pulite e condizioni sterili, le nanofasce di anidrite offrono promesse per la produzione di energia pulita sulla Terra e potrebbero, in seguito, ancora avere un profondo effetto sulla produzione di energia sostenibile su Marte.
Informazioni sulla rivista: Advanced Functional Materials
Fornito da: Università di Sussex