Iscritti alla scienza potrebbero aver trovato un antidoto per i funghi del cappello della morte.

17 Maggio 2023 1752
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I funghi ombrelli fanno il loro nome per una ragione: se ingeriti anche in piccole quantità, i funghi velenosi possono uccidere. Ma i ricercatori potrebbero aver trovato un antidoto per una delle tossine più mortali del fungo.

Uno dei coloranti già utilizzati nelle procedure mediche può bloccare i danni causati dalla tossina alfa-amanitina del fungo, secondo uno studio pubblicato il 16 maggio su Nature Communications. Il lavoro è stato fatto con cellule umane cresciute in piatti di laboratorio e con topi. Se la scoperta si dimostrerà efficace nelle prove con le persone, l'antidoto potrebbe avere il potenziale per salvare vite.

I funghi ombrelli (Amanita phalloides) sono responsabili della maggior parte delle morti dovute alle intossicazioni da funghi in tutto il mondo. I sintomi possono manifestarsi già dopo sei ore dall'ingestione e includono nausea, vomito e diarrea. Se una persona non viene trattata immediatamente, le tossine possono causare danni al fegato e ai reni che possono portare alla morte entro 48 ore dopo l'ingestione. Attualmente non esiste un antidoto, ma le persone possono essere trattate con liquidi, carbone attivo e altre terapie.

Come l'alfa-amanitina uccida non è ancora del tutto compreso. Un team di ricercatori in Cina e in Australia ha utilizzato l'editor genico CRISPR/Cas9 per determinare quali geni umani la tossina attiva per causare danni e morte delle cellule (SN: 10/7/20). Uno di quei geni produce una proteina chiamata STT3B, che aiuta ad attaccare lo zucchero alle proteine. Gli scienziati non sapevano che quel processo fosse importante per la tossicità dei funghi.

Il team ha quindi esaminato una libreria di più di 3000 farmaci approvati dalla FDA degli Stati Uniti per molecole che potrebbero inibire l'azione di STT3B. Il team ha scoperto che il colorante verde indocianina poteva impedire alla proteina di fare il suo lavoro e prevenire la morte delle cellule umane in piatti di laboratorio dopo essere state trattate con alfa-amanitina.

In test con topi avvelenati con alfa-amanitina, il colorante ha ridotto i danni al fegato e ai reni e aumentato i tassi di sopravvivenza se somministrato da una a quattro ore dopo l'avvelenamento. Il team ha scoperto che aspettare otto o 12 ore per somministrare l'antidoto ne diminuisce l'efficacia, probabilmente perché i danni irreversibili agli organi sono già avvenuti.

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