Aubrey Plaza simboleggia la rovina a venire nella affascinante favola 'Il mio vecchio sedere' | Vanity Fair
Di Richard Lawson
L'estate prima di partire per il college, non avevo voglia di passare del tempo con la mia famiglia. Avevo amici da salutare a lungo, birra da bere nei parchi pubblici, solitarie passeggiate in macchina mentre alla radio suonava "Here's to the Night" degli Eve 6. Era un'estate magica, intensa e appassionata, finché, verso la fine, mia madre si lamentò del fatto che ero praticamente stato un fantasma e mi resi conto di aver ignorato due persone fondamentali in tutti questi preparativi per volare via. Mi sentii terribile, ma non avevo molto tempo per redimermi prima di dover trasferirmi (in una stanza del dormitorio a quindici minuti di distanza da casa mia).
Immagino che sia una esperienza comune, abbastanza universale da essere diventata un film: My Old Ass, una vivace e nostalgica commedia che ha debuttato qui al Sundance Film Festival sabato. Scritto e diretto da Megan Park, il cui primo film era il sensibile dramma scolastico sugli spari The Fallout, My Old Ass parla di un adolescente incosciente di nome Elliott (Maisy Stella) che riceve una sveglia da parte del suo sé di 39 anni, interpretato da Aubrey Plaza. Questa allucinazione (o forse no?) è provocata da un viaggio di funghi nel quale Elliott viene confrontato con una versione svogliata e apparentemente infelice di se stessa, che la spinge a valutare quanto sia fortunata la sua vita adolescenziale e a prendersi del tempo per apprezzare coloro che la rendono tale (principalmente i suoi genitori e fratelli, la cui attività familiare è gestire una torbiera di mirtilli).
È un'intelligente premessa per un film, resa ancora più intelligente dalla capacità di Park di cogliere il senso dei personaggi e del luogo. Stella è stata una presenza fissa nello show Nashville per numerose stagioni, ma in questo film si distingue vivacemente come una scoperta rivelatrice. Rende Elliott una ragazza piena di divertimento quasi fastidiosamente, maleducata e vivace ma alla fine gentile e decente. È un'esibizione affascinante e ad alto tasso energetico che si accorda perfettamente con le oscillazioni emotive del film. Come ha dimostrato in The Fallout, Park è molto brava a scrivere per gli adolescenti, consapevole delle loro idiosincrasie e della necessariamente limitata prospettiva del loro mondo.
Park libera la sua ultima credibile creazione in un luogo specifico e meravigliosamente rappresentato: le rive e le isole del Lago Muskoka in Ontario, rendendo My Old Ass un film orgogliosamente e distintamente canadese. È affascinante come un sogno piacevole, inondata dal sole e traboccante di possibilità. Che luogo incantevole per ricevere lezioni di vita così preziose; se Elliott non avesse imparato ad apprezzare tutto questo, sarebbe stata irrecuperabile.
Ma quel nascente senso di prospettiva è solo metà del viaggio del film, che alla fine affronta l'interesse adolescenziale più pressante: il romanticismo. Elliott esce con ragazze, felicemente e avidamente, e si considera praticamente gay. È confusa, quindi, quando incontra un ragazzo simpatico e goffo che lavora durante l'estate nella torbiera di mirtilli, Chad (l'assolutamente affascinante Percy Hynes White). È così divertente da scherzare insieme e non così male da guardare nel suo attraente modo slanciato. Ma è un ragazzo. A complicare ulteriormente le cose è il fatto che l'anziana Elliott ha avvertito l'adolescente Elliott di stare alla larga da Chad. Non spiegherà il perché esattamente, ma sembra che Chad debba fare qualcosa di piuttosto brutto in futuro.
L'attrazione adolescenziale è difficile da ignorare, però, e quindi la giovane Elliott segue comunque questa cosa con Chad, portando My Old Ass verso il suo territorio tematico più intrigante e persuasivo. Quello che Park crea dalla tensione tra questo presente gioioso ed emozionante e un futuro apparentemente inquietante è piuttosto meraviglioso, un sentimento grande e sincero sul rischio e la ricompensa della vita, un messaggio che vale tanto per un adulto quanto per un ragazzo.
Magari ci fossero più film per giovani adulti che poggiano meno sull'affermare la loro attualità, il loro senso generazionale di saggezza, e si concentrano invece su una buona e dinamica narrazione con un'appello forse leggermente più ampio. Questo non vuol dire che My Old Ass non abbia una sensibilità contemporanea. I suoi scherzi sono attuali e il suo approccio comprensivo e fluido alle sfumature dell'orientamento sessuale è molto attuale, senza scadere nel didatticismo dei thread di Twitter.
My Old Ass può essere un po' melenso nella sua logica soprannaturale e saltare un po' goffamente da trama a trama. Ma nel complesso è un delizioso piacere, un film il cui trucco viene utilizzato con effetti sorprendentemente commoventi. Sarà stata forse l'altitudine a farmi diventare suscettibile, ma ho finito per piangere per gli ultimi 15 minuti circa del film, tanto convincente e commossa è la sua rappresentazione del lampo di tempo liminale tra una fase della vita e la successiva. È un film meraviglioso ed istruttivo per gli adolescenti e, oserei dire, anche per il resto di noi. Alcuni di noi possono essere troppo avanti con gli anni per accogliere il futuro con lo stesso ottimismo confusionario di Elliott, ma almeno potremmo magari portar su in Muskoka l'estate prossima alla ricerca delle nostre avventure future.