I Ricercatori hanno scoperto un nuovo metodo per superare la resistenza antimicrobica.

07 Ottobre 2023 2571
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I ricercatori del Centro per la scoperta e la resistenza agli antibiotici dell'Università dell'Oklahoma hanno identificato molecole che inibiscono le pompe di efflusso batteriche, migliorando l'efficacia degli antibiotici. Questa scoperta, che coinvolge un meccanismo a "cuneo molecolare", offre una promettente via per nuovi trattamenti contro la resistenza agli antibiotici.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato la resistenza antimicrobica come una preoccupazione mondiale perché la maggior parte degli antibiotici clinici non è più efficace contro determinati batteri patogeni. Il Centro per la scoperta e la resistenza degli antibiotici dell'Università dell'Oklahoma, guidato dalla dottoressa Helen Zgurskaya e dal dottor Valentin Rybenkov, sta lavorando per trovare soluzioni terapeutiche alternative.

Gli antibiotici agiscono mirando specifiche parti di una cellula batterica, come la parete cellulare o il suo DNA. I batteri possono diventare resistenti agli antibiotici in diversi modi, incluso lo sviluppo di pompe di efflusso: proteine che si trovano sulla superficie della cellula batterica. Quando un antibiotico entra nella cellula, la pompa di efflusso lo espelle dalla cellula prima che possa raggiungere il suo bersaglio, in modo che l'antibiotico non sia mai in grado di uccidere i batteri.

Tuttavia, i ricercatori dell'OU hanno contribuito a una recente scoperta pubblicata sulla rivista Nature Communications. Gli scienziati hanno trovato una nuova classe di molecole che inibiscono la pompa di efflusso e rendono l'antibiotico di nuovo efficace.

Gli inibitori hanno un meccanismo d'azione innovativo, che fino a poco tempo fa rimaneva poco chiaro. Il team di Zgurskaya, in collaborazione con le squadre dell'Istituto di Tecnologia della Georgia e del King's College di Londra nel Regno Unito, ha scoperto che questi inibitori funzionano come una "cuneo molecolare" che mira all'area tra le membrane cellulari interna ed esterna e aumenta l'attività antibatterica degli antibiotici. Comprendere questo meccanismo può agevolare la scoperta di nuove terapie per applicazioni cliniche.

"Già viviamo in un'era post-antibiotico, e le cose peggioreranno molto se non si trovano nuove soluzioni per la resistenza agli antibiotici nelle cliniche. Le scoperte che abbiamo fatto faciliteranno lo sviluppo di nuovi trattamenti per contribuire a mitigare una crisi imminente", ha dichiarato Zgurskaya.

Riferimento: "La restrizione conformazionale plasma l'inibizione di una proteina adattatrice di efflusso multidrug" di Benjamin Russell Lewis, Muhammad R. Uddin, Mohammad Moniruzzaman, Katie M. Kuo, Anna J. Higgins, Laila M. N. Shah, Frank Sobott, Jerry M. Parks, Dietmar Hammerschmid, James C. Gumbart, Helen I. Zgurskaya ed Eamonn Reading, 18 luglio 2023, Nature Communications. DOI: 10.1038/s41467-023-39615-x

Helen Zgurskaya è una Professoressa di ricerca George Lynn Cross e Valentin Rybenkov è un professore di biochimica, entrambi nel Dipartimento di Chimica e Biochimica, College delle Arti e delle Scienze della Famiglia Dodge presso l'Università dell'Oklahoma. Scopri di più sulla loro ricerca presso il Centro per la scoperta e la resistenza agli antibiotici.


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