Gli archeologi scoprono la più antica perla conosciuta nelle Americhe.

13 Febbraio 2024 2997
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12 febbraio 2024

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dell'Università del Wyoming

Il professor Todd Surovell, archeologo dell'Università del Wyoming, e il suo team di collaboratori hanno scoperto un'importante perla di forma tubolare fatta di osso, risalente a circa 12.940 anni fa. La perla, trovata presso il sito di La Prele Mammoth nella Contea di Converse, è la perla più antica conosciuta nelle Americhe.

La ricerca di Surovell è pubblicata su Scientific Reports; l'articolo si intitola "Use of hare bone for the manufacture of a Clovis bead" (Uso dell'osso di lepre per la fabbricazione di una perla Clovis). Il team di ricerca includeva collaboratori dall'Università del Wyoming, dall'Ufficio dello Stato Archeologo del Wyoming, dall'Università di Manchester, dall'Università di Weber State e dall'Università di Chico State.

Il sito di La Prele Mammoth conserva i resti di un giovane mammut colombiano ucciso o scovato e di un campo associato occupato durante lo sventramento dell'animale.

Per determinare l'origine della perla di osso, il team ha estratto collagene per la zooarcheologia mediante spettrometria di massa, nota anche come ZooMS, che ha permesso al gruppo di ottenere informazioni sulla composizione chimica dell'osso.

I ricercatori hanno concluso che la perla era fatta o da un metatarsale (le ossa che collegano le falangi delle dita alle ossa più prossimali degli arti) o da un falange prossimale (un osso presente nelle dita delle mani e dei piedi degli esseri umani e degli altri vertebrati) di una lepre.

Questa scoperta rappresenta la prima prova certa dell'uso delle lepri durante il periodo Clovis, che si riferisce a un'era preistorica in Nord America, particolarmente importante circa 12.000 anni fa. Prende il nome dal sito archeologico di Clovis nel Nuovo Messico, dove sono state scoperte caratteristiche attrezzi in pietra.

La perla ha una lunghezza di circa 7 millimetri e un diametro interno medio di 1,6 millimetri. Il team di ricerca ha considerato la possibilità che la perla potesse essere il risultato del consumo e della digestione da parte dei carnivori e non creata dagli esseri umani; tuttavia, i carnivori non erano comuni in questo sito e l'artefatto è stato recuperato a 1 metro da una densa dispersione di altri materiali culturali.

Inoltre, le scanalature sulla superficie esterna della perla sono consistenti con una creazione da parte degli esseri umani, sia con pietre che con i denti. Perle come questa venivano probabilmente utilizzate per decorare il corpo o gli abiti.

Surovell, che dirige anche l'Istituto Frison dell'UW, è un archeologo specializzato nel periodo Paleoindiano, il periodo più antico dell'archeologia americana. Ha lavorato principalmente nelle Grandi Pianure e nelle Montagne Rocciose, ma ha anche esperienza sul campo in Eurasia. È interessato ai fattori che strutturano il registro archeologico, dalla presa di decisioni alla formazione del sito.

Fornito da University of Wyoming


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