I recettori artificiali realizzati dal DNA del coronavirus aprono nuove strade per la ricerca

07 Novembre 2024 1586
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6 novembre 2024 rapporto

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di Bob Yirka , Phys.org

Un team di microbiologi e virologi dell'Università di Wuhan, lavorando con colleghi dell'Accademia Cinese delle Scienze, dell'Università di Washington e di Humabs BioMed SA, ha scoperto che è possibile utilizzare il DNA del coronavirus per creare recettori che possono essere aggiunti alle membrane di cellule umane o animali per sforzi di ricerca.

Nel loro articolo pubblicato sulla rivista Nature, il gruppo descrive come hanno costruito tali recettori da zero e chiarisce possibili utilizzi per essi.

Ricerche precedenti hanno dimostrato che il coronavirus infetta le persone utilizzando una proteina 'spike' sulla sua superficie per legarsi a una proteina recettoriale sulla superficie di una cellula ospite. Una volta che avviene il legame, il virus può entrare nella cellula attraverso il recettore, portando all'infezione. Ricerche precedenti hanno anche dimostrato che per proteggere le persone in futuro dai migliaia di coronavirus presenti in natura, deve essere trovato un modo per imitare il comportamento dei coronavirus.

Purtroppo, trovare campioni e farli crescere in laboratorio non è solo difficile, ma pericoloso. Per questo motivo, i ricercatori si sono dedicati a raccogliere campioni di genomi del coronavirus. Tali campioni possono 'far crescere' una proteina 'spike' identica a quella che si sarebbe sviluppata naturalmente sul virus originale. Il problema è trovare una cellula umana con un recettore compatibile con la proteina 'spike'.

In questo nuovo sforzo, i ricercatori si sono chiesti se non sarebbe stato più facile creare semplicemente un recettore basato sulla forma della proteina 'spike' e quindi fonderlo sulla superficie di una cellula umana. I risultati ottenuti potrebbero quindi essere utilizzati per sforzi di ricerca per combattere il coronavirus originale nel caso in cui mute in modi che consentano l'infezione nell'uomo.

Per creare i recettori desiderati, il team di ricerca ha utilizzato recettori noti dei coronavirus per costruire ciò che descrivono come impalcature. Questi recettori includono ACE2, il più conosciuto utilizzato dal virus responsabile del COVID-19. Il team ha poi aggiunto parti che corrispondevano alle parti della proteina 'spike' chiamate 'domini di legame al virus'. Successivamente, hanno manipolato i risultati in modi diversi per trovare i risultati ottimali.

Il team ha testato i propri recettori utilizzando pseudo-virus e successivamente ha proceduto a imitare recettori noti, scoprendo che potevano imitare molto accuratamente quelli reali come ACE2. Nel tempo, hanno creato 12 recettori unici, che il team suggerisce fossero altrettanto efficaci per scopi di ricerca.

Ulteriori informazioni: Peng Liu et al, Progettazione di recettori personalizzati per coronavirus, Nature (2024). DOI: 10.1038/s41586-024-08121-5

Informazioni sulla rivista: Nature

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